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MACCHIE DELLA PELLE: GUIDA PRATICA ALLA PREVENZIONE

TUTTO QUELLO CHE DOBBIAMO SAPERE PER PREVENIRE E CURARE

 

 

 

Le macchie solari, o lentigo solari, sono inestetismi che si presentano come chiazze irregolari di colori diversi. Le sedi colpite sono quelle esposte al sole: viso, collo, schiena, mani e braccia. L’esposizione ai raggi UV causa un’iperproliferazione dei melanociti e l’accumulo di melanina all’interno dei cheratinociti. Queste macchie sono l’esito del foto invecchiamento, che insieme al crono invecchiamento costituisce il complessivo invecchiamento cutaneo. Entrambi favoriscono il processo di ossidazione cellulare, ma mentre il crono invecchiamento è temuto e contrastato con beauty routine specifica, il foto invecchiamento è spesso sottovalutato, non tenendo conto invece, che i suoi esiti sono spesso più pericolosi e tal volta anche più evidenti. L’esposizione solare non attenta infatti, oltre alla comparsa di macchie provoca un ispessimento della pelle, con un turnover cellulare rallentato e una grana della pelle meno compatta e dall’aspetto meno turgido. A lungo andare il sole degrada elastina e collagene, le proteine che danno sostegno ed elasticità alla pelle.

E’ importante non confondere le macchie solari con il melasma, macchia diffusa di colore marrone, che si presenta invece per lo più per motivi ormonali(gravidanza o pillola anticoncezionale) in donne soggette in età solitamente compresa tra 30 e 40 anni. I trattamenti per occuparsi delle macchie una volta comparse sono: schiarenti depigmentanti, peeling, laser e luce pulsata.

Oggi però vogliamo concentrarci sulla vera e unica azione da intraprendere contro le macchie: la prevenzione!

Le regole da seguire per non dover correre ai ripari ed evitare direttamente la comparsa di macchie della pelle sono poche, facilmente applicabile, ma che vale la pensa rivedere insieme, perché spesso sottovalutate.

Le ore in cui, alla nostra  latitudine il sole scotta di più sono soltanto 4 in tutto il giorno: dalle 11 alle 16. Evitando l’esposizione in questa fascia oraria abbassiamo la possibilità di insorgenza di macchie.

L’esposizione sconsiderata fa male a tutti, ma alcuni ne risentono più di altri. Da cosa dipende? Dalla predisposizione genetica e dal fototipo. Sono stati codificate 5 tipologie di individui con sensibilità diverse alle radiazioni solari. Conoscere il proprio ci permette di avere un’arma in più per proteggersi al meglio.

Bisogna tener conto anche di fattori ambientali: con l’altitudine aumenta l’irradiazione solare (4% in più ogni 300 metri), ma anche con la latitudine(avvicinandosi all’equatore) e in prossimità di superfici riflettenti(specchi d’acqua, neve, sabbia).

Presentarsi al momento dell’esposizione con una pelle ben idratata è sicuramente un buon modo per evitare inutili scottature che possono con più facilità portare alla comparsa di macchie. E’ utile, pertanto, idratare e nutrire costantemente la pelle, bere almeno 2 litri di acqua al giorno e sottoporsi a scrub qualche giorno prima dell’esposizione. Questo permetterà anche di avere un’abbronzatura migliore, più bella e duratura.

L’utilizzo di integratori è utile per facilitare l’abbronzatura ed evitare eritemi e possono rafforzare i meccanismi di difesa cellulare dal sole, anche se non devono in alcun modo sostituire la protezione solare. I principi attivi più utilizzati per questo tipo di integratori sono: betacarotene, zinco, rame, vitamina C ed E licopene, carotenoidi, etc.

Il metodo di misura della protezione solare di una crema è l’SPF(fattore di protezione solare), tanto più alto quanto maggiore è la potenza protettiva.

E’ vero che la dicitura “schermo totale” quando si parla di creme solari non esiste, un muro è uno schermo totale, un tessuto pesante e scuro lo è, una crema no. Rimane comunque  fondamentale scegliere la crema adatta al proprio fototipo, applicarla correttamente, nelle giuste quantità e frequentemente.

Come possiamo scegliere la crema più adatta alle nostre esigenze? Conoscere i vari tipi di creme solari presenti sul mercato è già una buona partenza!

Cominciamo innanzitutto con le buone notizie: qualunque tipo di crema con filtro anti UVA e UVB presenti sul mercato, deve rispettare precisi requisiti di legge e superare test ferrei. Per questo i filtri sono suddivisi in base al meccanismo d’azione. Esistono creme solari con filtri chimici e fisici.

I filtri chimici sono sostanze di sintesi in grado di catturare l’ energia delle radiazioni UV per poi rilasciarla sottoforma di calore. Questi filtri sono più economici, più facilmente lavorabili e consentono di realizzare cosmetici molto confortevoli, leggeri e facilmente spalmabili. Il limite principale è che possono dare sensibilizzazioni e irritazioni.

I filtri fisici, o inorganici, hanno proprietà schermanti. Grazie alla loro opacità, oppongono uno schermo alle radiazioni UVA e UVB. Sono costituiti da piccole particelle minerali riflettenti, che non assorbono le radiazioni né  vengono alterati da esse. Sono particelle inerti, per questo particolarmente sicure per la pelle e molto meno sensibilizzanti dei filtri chimici. I più utilizzati sono l’ossido di zinco e il biossido di titanio. Il vero limite di questi filtri è  la loro lavorazione. La crema che risulta dopo la loro incorporazione è spesso molto pastosa, di difficile stesura e molto bianca. Per ovviare a questa inestetica peculiarità, durante la formulazione si lavora molto sulla grandezza delle particelle, rendendole sempre più piccole, fino ad arrivare alla formazione di nano particelle. Quest’ultime però, sono talmente piccole, da riuscire ad essere assorbite e probabilmente ad entrare in circolo, con esiti ancora in via di chiarimento. Esiste una normativa molto stringente a riguardo, proprio per questo viene riportata la dicitura NANO accanto ad ogni componente che presenta tali dimensioni. Per migliorare la performance del filtro chimico senza utilizzare nano particelle, esistono creme con particelle filtranti micro incapsulate, che garantiscono comunque una buona scorrevolezza pur mantenendo  dimensioni normali.

Un altro tema che sta diventando sempre più interessante è l’impatto ambientale che queste creme possono avere. I filtri chimici possono essere inquinanti, per questo, dal 2020, un arcipelago tra filippine e papua nuova guinea, ha vitato l’uso di alcune creme solari che contengono i 10 agenti chimici più dannosi per la barriera corallina. Ecco un ulteriore spunto per scegliere in modo consapevole la crema solare da utilizzare.

Abbiamo capito come sceglierla. Ma sappiamo come utilizzare al meglio la crema solare?

No, metterla la mattina in spiaggia non ci proteggerà per tutto il giorno.

No, vaporizzare velocemente ovunque non ci proteggerà in modo corretto.

La crema solare va applicata 15 minuti prima di esporsi al sole, e va applicata nuovamente dopo 2 ore. Anche la quantità di crema spalmata è importante, si parla di almeno 2 grammi di crema per cm quadrato di cute, da riapplicare dopo ogni bagno o sudata.

Se stai leggendo questo articolo troppo tardi, e hai già qualche macchia, niente panico!

Il consiglio principale che possiamo darti è quello di rivolgerti al tuo medico di famiglia per consigli specifici, o ad un dermatologo, che potrà consigliarti trattamenti professionali e risolutivi.

Esistono però anche dei trattamenti cosmetici acquistabili in farmacia, molto validi, che possono affiancarsi a quelli dermatologici per potenziarne l’efficacia o che possono anche essere fatti come primo step di un trattamento mirato. In quest’ultimo caso si tratta di sostanze schiarenti che assicurano un’azione entro le prime settimane di applicazione, anche se spesso si raccomanda un trattamento che si protragga almeno per 3 mesi. I principi attivi più utilizzati in questo caso sono resorcinolo, acido glicolico, acido mandelico. I trattamenti che possono essere acquistati in farmacia si prefissano di schiarire la macchia per lo più andando ad esfoliare e quindi ad assottigliare la grana della pelle, per uniformare quanto più possibile l’incarnato. Un altro principio attivo molto utilizzato in dermocosmetica per la cura delle macchie è l’idrochinone, conosciuto anche come arbutina. Questo principio attivo è uno schiarente perché agisce inibendo l’enzima tirosinasi, coinvolto nella sintesi di melanina, l’idrochinone interrompe la sintesi di melanina, producendo un effetto schiarente. E’ necessario che sia il medico a prescrivere creme contenenti questo principio attivo.

Ora che abbiamo tutte le nozioni necessarie per godere appieno dell’esposizione solare non ci resta che augurarti una cosa: buona estate!!!

Di seguito una serie di promozioni davvero interessanti, per prevenire e curare le macchie solari!

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Dott.ssa Marta Mancinelli

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