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QUANTE INTOLLERANZE!

Oggi parliamo di un argomento di difficile digestione: le intolleranze. Come riconoscerle, e cosa fare per non rinunciare ad una dieta varia e gustosa

QUANTE INTOLLERANZE!!!

Molto spesso alla Celiachia o alla “Gluten-Sensitivity”, disordini alimentari di diversa entità ma dalla sintomatologia molto simile, si affiancano altri tipi di intolleranze, come quella al lattosio, alle uova, alla soja o alla frutta a guscio, sempre più diffuse tra la popolazione mondiale, soprattutto tra i celiaci stessi! Soffermiamoci ora su quella più comune…

INTOLLERANZA AL LATTOSIO

Molte persone confondono questa intolleranza con l’ allergia alle proteine del latte e risulta quindi doveroso chiarirne la differenza. L’ allergia alle proteine del latte rientra appunto tra le “allergie”, quindi coinvolge il sistema immunitario, mentre l’intolleranza al lattosio rientra tra le “intolleranze”, ovvero tra i disturbi causati dalla carenza o insufficienza di una sostanza chimica necessaria a metabolizzare correttamente un nutriente. Quello che in pochi sanno è che nel mondo tre persone su quattro sono intolleranti al lattosio, ossia hanno perso almeno in parte la funzionalità della lattasi, enzima che scinde questo tipo di zucchero e ne permette l’ assimilazione da parte del nostro organismo.

Ma dove si nasconde il lattosio? Quali sono i prodotti senza lattosio, che un intollerante può consumare senza preoccupazioni? E quali sono invece gli alimenti da evitare? Per dare risposta a queste domande, è necessario essere ben informati. Il lattosio, infatti, è contenuto non solo in tutti i tipi di latte in commercio e in tutti i prodotti caseari, ma anche in alimenti “insospettabili”, come la margarina, il pane bianco, i condimenti per insalate, alcune caramelle, salumi e biscotti!  D’altra parte, vi sono alcuni latticini senza lattosio, o che ne contengono solo poche tracce, adatti agli intolleranti, come alcuni formaggi molto conosciuti e apprezzati: il parmigiano, uno dei simboli della gastronomia italiana, grazie al lungo processo di stagionatura si presenta libero da lattosio! Allo stesso modo anche brie, stracchino, taleggio, fontina e provolone ne contengono quantità così modeste da non provocare, generalmente, alcun disturbo. Invece, i formaggi con maggior concentrazione di lattosio sono: la ricotta, i fiocchi di formaggio magro, la mozzarella (di vacca e di bufala), la crescenza, la robiola, l’emmenthal e i cosiddetti “formaggini”.

Chi è allergico alle proteine del latte non ha molta scelta: spesso l’unica soluzione è rinunciare del tutto al latte e ai latticini e, come accade per il lattosio, molti alimenti possono contenere latte e devono essere evitati. A differenza dell’intolleranza al lattosio, nel caso dell’ allergia, anche piccole quantità possono causare una reazione allergica grave! Ecco perché su alcuni prodotti spesso troviamo la dicitura “può contenere tracce di latte”: significa semplicemente che nello stabilimento in cui il prodotto è stato realizzato si utilizza il latte, magari per altri prodotti e questo potrebbe avere contaminato il prodotto del quale stiamo leggendo l’etichetta.

Sulla base dell’ aumento esponenziale dei casi di allergia alle proteine del latte e di intolleranza al lattosio, il mercato alimentare, soprattutto quello del senza glutine, si è ampiamente plasmato, mettendo a disposizione prodotti privi di lattosio o senza latte sempre più appetibili e simili a quelli che invece lo contengono.

Per quanto riguarda le intolleranze a uova, soja e frutta a guscio, meno frequenti rispetto a quella al lattosio, basterà evitare alimenti che contengono queste componenti e, per gli allergici, accertarsi che in etichetta non ne siano indicate tracce.

Perciò, cari amici, aguzzate la vista e non preoccupatevi! Se vi sono state riscontrate una o più intolleranze, fatevi coraggio e rivolgetevi ad esperti del settore per scegliere i prodotti più idonei e gustosi, presso la farmacia Bolli 1833, ad esempio, la scelta è molto vasta ed il consiglio altamente qualificato!!

Dtt.ssa Zagarella Beatrice

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